Il villaggio di Gavi, il principale degli undici comuni della denominazione, dà il nome al vino come accade nelle più importanti denominazioni del Piemonte.
La Meirana si trova nel cuore di questo territorio e rappresenta il più antico nome legato ad esso.

Infatti, come risulta dal documento conservato presso l’Archivio di Stato di Genova, il nome Meirana viene menzionato in un contratto di affitto, datato 3 Giugno 972 d.C., nel quale il Vescovo di Genova accensa “a Pietro ed Andrea, uomini liberi, i vigneti e castagneti che la Chiesa Genovese possiede nei luoghi di Gavi e di Meirana”.

La nostra Tenuta nasce quindi agli albori della storia di Gavi.
La ragione dell’inizio della coltivazione di grappoli a bacca bianca in Piemonte è dovuta dunque allo stretto legame che Gavi ha sempre avuto con Genova e la sua aristocrazia.

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Gli aristocratici genovesi per poter abbinare un vino alla loro cucina mediterranea, caratterizzata principalmente da pesce e carni bianche, sostituirono la varietà a bacca nera come il “nibiò” (nome locale del dolcetto), con il vitigno del cortese.

In particolare, la zona del Gavi è legata a tutta la tradizione della viticoltura piemontese. Grazie all’elevata acidità totale delle sue uve, questo vitigno, è da sempre stato utilizzato come materia prima per la produzione dei più importanti “blanc de blancs” della regione.

Fu Louis Oudard, enologo presso le cantine di Cavour a Grinzane, il primo ad utilizzare le uve di cortese del nostro territorio per i suoi spumanti, favorendone una notorietà che, limitata inizialmente alla sola Lombardia e alla Savoia, a partire dal 1860 ne estese il commercio in Germania, Svizzera e Sud America.